PER LA CRITICA
"PAROLA, SUONO, IMMAGINE NELLA POESIA AUSTRIACA
DEL ‘900" SEGNI NELLO SPAZIO
di Gaby Gappmayr
Tra senso e non senso
"Parola, suono, immagine nella poesia austriaca del 900" (Zwischen Sinn und Unsinn - tra senso e non senso) è il titolo della mostra di poesia concreta austriaca, curata da Giovanni Fontana e Piero Varroni ed allestita presso il Forum Austriaco di Cultura a Roma.
La poesia concreta è un fenomeno artistico che si impone a livello internazionale fin dai primi anni cinquanta. Il suo dato caratteristico è la costruzione di testi basati su nuove sintassi di tipo geometrico, spaziale, che esaltano le potenzialità significanti degli elementi linguistici (anche elementari come la lettera o il fonema), tessuti con riferimento ai loro aspetti visivi, ma nel rispetto delle funzioni verbali e delle qualità fonetiche. Più in generale, nella poesia concreta i significati delle opere sono determinati dalla collocazione delle parole sulla pagina, dalle loro relazioni, dalle loro interferenze, dalle loro possibilità combinatorie, dalla loro stessa forma. Fondamentale è, pertanto, la struttura topologica mediata dalla qualità dell'impianto grafico o tipografico delle tessiture, che determina il valore semantico ed estetico. La corrente artistica ha origine in differenti settori di ricerca. Gli artisti che ne sono coinvolti provengono, infatti, da ambiti molto diversi, non solo geograficamente, ma anche dal punto di vista tecnico e culturale. In Brasile, in Svizzera e, successivamente, in numerosi altri paesi, sono impegnati in questa sperimentazione letterati, pittori, grafici pubblicitari, architetti, perfino fisici come Edgar Braga o filosofi come Max Bense.
L'Austria si profila fin dai primi momenti come uno dei più interessanti e vivaci ambiti di ricerca, specialmente grazie al nucleo di artisti e letterati appartenenti al Wiener Gruppe (1953), di cui fecero parte per oltre un decennio autori come Hans Carl Artmann, Friedrich Achleitner, Konrad Bayer, Gerhard Rühm e Oswald Wiener.
La rassegna, inaugurata da una performance di Gerhard Rühm e Monika Lichtenfeld e da interventi critici di Gaby Gappmayr e Giovanni Fontana, ha presentato opere di Friedrich Achleitner, Hans Carl Artmann, Heimrad Bäcker, Konrad Bayer, Peter Daniel, Heinz Gappmayr, Ernst Jandl, Fritz Lichtenauer, Mario Rotter, Gerhard Rühm, Christian Steinbacher, Oswald Wiener.
La poesia sperimentale degli anni 1950/1960 in Austria
La condizione della poesia negli anni Cinquanta è molto complessa. I poeti si trovano in situazioni difficili riguardo alla poesia. Ci sono quelli che ricorrono a un linguaggio poetico molto complesso ed ermetico, come per esempio il poeta francese René Char, altri, come Paul Éluard, oppongono resistenza. Insomma, nel dopoguerra, i giovani poeti diffidano del linguaggio simbolico e metaforico. Cercano di modernizzare e rinnovare radicalmente la funzione del linguaggio nella poesia. Vanno alla ricerca di nuove possibilità poetiche. Per alcuni poeti di lingua tedesca questo passo è veramente drastico, come per il "Wiener Gruppe", costituito in Austria da giovani, per lo più di origine viennese. Ma questo non è un gruppo fisso, è piuttosto un'associazione abbastanza fluida di poeti che condividono uno spirito sperimentale e innovativo. Il gruppo si forma nell'ambito dell'Art Club (fondato nel 1947), un centro culturale di artisti e altri personaggi viennesi di spicco.
Il "Wiener Gruppe", composto da poeti come Friedrich Achleitner (*1930), H.C. Artmann, Konrad Bayer (1932-1964), Gerhard Rühm (*1930) e Oswald Wiener (*1935,) si distingue per le scelte interdisciplinari particolarmente originali. La sua poesia è caratterizzata da un netto scetticismo di fronte al linguaggio poetico tradizionale. Correnti filosofiche, come la riflessione sul sistema linguistico di Ludwig Wittgenstein, hanno un impatto considerevole sulla poesia di questo periodo. Ma non sarebbe esatto parlare solamente di un particolare genere di poesia. Vi troviamo testi poetici lineari, poesie sonore, happening e performance. Gerhard Rühm, per esempio, è poeta, compositore, scrittore teatrale e saggista. Anche gli altri esponenti di questo gruppo vengono da ambiti ben diversi. Friedrich Achleitner studia all'Accademia di Belle Arti di Vienna e anche alla Clemens Holzmeister School of Architecture. Anche Oswald ("Ossi") Wiener segue una carriera particolarmente varia. Negli anni 1950, studia giurisprudenza, matematica, lingue africane e musicologia. Si esibisce anche come musicista professionista di jazz. Qualche tempo dopo, si impegna nella protesta studentesca del 1968. Negli anni 1960, è pubblicato il suo testo in prosa die verbesserung von mitteleuropa, roman, prima come una serie di differenti testi, poi in unico volume. Dal punto di vista attuale è un libro profetico, nella misura in cui l'autore abbozza un'immagine di un mondo virtuale e cibernetico. Non crede più alla forza del sistema linguistico, si rivolge piuttosto verso la creatività meccanica del linguaggio di programmazione (ricordiamo il suo famoso epilogo - il "bio-adapter" - sistema immaginativo di una fusione fra uomo e macchina).
Con i poeti H.C. Artmann e Gerhard Rühm, Friedrich Achleitner pubblica hosn rosn baa nel 1959, otto anni dopo, l'antologia die wiener gruppe. Nello stesso periodo, si dedica all'architettura, con la sua opera principale (1965-2000), Österreichische Architektur im 20. Jahrhundert (una guida di architettura in quattro volumi). La sua opera più popolare nell'ambito della poesia concreta degli anni 1960 è il suo Quadratroman, pubblicato nel 1973. Il "protagonista" è il quadrato stesso, forma geometrica che nel corso del libro è posta a confronto con varie definizioni, descrizioni ed espressioni relative a tutto ciò che il lettore- osservatore vede nelle pagine. Le frasi che apparentemente seguono la direzione della lettura tradizionale, come anche il genere indicato sulla copertina, romanzo, sono sovversivi. In realtà non si tratta di un romanzo e neanche di un testo tradizionale. Al contrario, si osserva la costruzione del sistema linguistico come modalità operativa.
Un personaggio particolare, tipicamente austriaco, è H.C. Artmann (1921-2000). Konrad Bayer disse che Artmann "era la concezione, la prova che l'esistenza del poeta è possibile". Artmann aderisce al "Wiener Gruppe", ma prende le sue distanze nel 1958, anno nel quale pubblica uno di suoi testi più conosciuti, med ana schwoazzn dintn. Per lui, l'uso del dialetto viennese è sempre un'esperienza importante tra le altre.
Un'opera di Konrad Bayer
Konrad Bayer, esponente tragico del "Wiener Gruppe", è un personaggio carismatico, elegante, un dandy moderno. Con i suoi testi e happenings cercava di scuotere il pubblico dalla sua passività e acriticità. Lo spirito provocatorio dell'improvvisazione e dell'inaspettato è inseparabilmente legato al suo nome. Bayer non crede più a uno stile narrativo tradizionale, anzi rende visibile la forza decostruttiva del sistema linguistico. Così il suo capolavoro Der Kopf des Vitus Bering (1970), un'opera sperimentale su questo capitano storico di origine danese, rimane una delle opere più caratteristiche del poeta, un mosaico sperimentale, disperato, caldo, associativo. L'autore scrive "gegen ende soll das ganze auch sprachlich vereisen" ("verso la fine, il tutto dovrà gelare anche in maniera linguistica"). Il gruppo si dissolve nel 1964, quando Konrad Bayer si suicida.
Gerhard Rühm, che è considerato come vero artista universale (scrittore, poeta, artista, compositore, pianista), è l'incarnazione di un artista che mette in dubbio tutti i limiti di generi e discipline: le sue opere scintillano fra parola e immagine, linguaggio e musica, scrittura e disegno. Rappresenta la vera avanguardia austriaca, avendo indagato sul concetto di sistema linguistico, avendo superato i limiti delle composizioni artistiche e musicali ed essendosi orientato anche sulle esperienze dell'espressionismo, del dadaismo e costruttivismo. È anche un esponente appassionato del "Cabaret letterario" (1958/59), dove si svolgono happening, come, tra l'altro, la distruzione di un pianoforte ad opera di Rühm e Achleitner. È sempre stato un artista alla ricerca dell'atto poetico fondamentale, sia nel campo della musica, sia nella poesia concreta, dove crea delle poesie visive, disegni, fotomontaggi, ideogrammi, collage e poesie sonore.
Un'opera di Heimrad Backer
Si trovano varie antologie della poesia del dopoguerra. Nella casa editrice Reclam sono pubblicati due libri, konkrete poesie / poesia concreta (1972) e visuelle poesie / poesia visiva (1996). Comunque, ogni categorizzazione rappresenta un problema artistico, perché a volte è quasi impossibile assegnare un poeta a un unico tipo di poesia.
Heimrad Bäcker, anche lui presente nella mostra, esprime un concetto poetico molto particolare. Nell'antologia visuelle poesie si trovano due testi intitolati Epitaph, che commemorano i morti del regime nazionalsocialista. L'autore dice: "Es genügt, die Sprache der Täter und der Opfer zu zitieren. Es genügt, bei der Sprache zu bleiben, die in den Dokumenten aufbewahrt ist. Zusammenfall von Dokument und Entsetzen, Statistik und Grauen." (Basta citare il linguaggio dei colpevoli e delle vittime. Basta rimanere nel sistema linguistico, conservato nei documenti. Coincidenza di documento e spavento, statistica e orrore).
Altri poeti austriaci come Friederike Mayröcker e Ernst Jandl (1925-2000) creano le loro poesie nello stesso periodo, ma vengono da un ambito un po' diverso. Jandl, che per anni lavora come professore in un liceo, è un poeta per cui le letture dei suoi testi sono veri eventi. La sua voce caratteristica e il suo stile di presentazione arguto, ipnotico e affascinante contribuiscono all'effetto intenso delle sue poesie. La sua lirica si distingue per la precisione e il piacere di giocare con i mezzi linguistici, sia da un punto di vista visuale, sia sonoro. Ci sono tanti testi indimenticabili come le poesie sonore schtzngrmm o falamaleikum, ottos mops, ma anche testi più politici come per esempio wien: heldenplatz e zertretener mann blues. Esistono anche testi in prosa, radiodrammi e pezzi di teatro. A differenza di Jandl, la sua compagna Friederike Mayröcker (* 1924), nelle sue poesie, si concentra sempre sul verso libero e sul mondo dell'immaginazione e dell'immagine. Così dice durante una conversazione: "Ich lebe in Bildern. Ich sehe alles in Bildern, meine ganze Vergangenheit, Erinnerungen sind Bilder. Ich mache die Bilder zu Sprache, indem ich ganz hineinsteige in das Bild. Ich steige solange hinein, bis es Sprache wird." (Vivo nelle immagini. Vedo tutto sotto forma d'immagini, tutto il mio passato, le memorie sono immagini. Trasformo delle immagini in un linguaggio immergendomi in queste immagini fino a che diventino linguaggio). La sua opera poetica si sottrae a ogni classificazione letteraria. Le sue poesie sono frammenti di pensieri, immagini malinconiche, espressioni ermetiche e canti enigmatici di grande intensità poetica.
Come si può vedere, le concezioni artistiche dei poeti citati si distinguono l'uno dall'altro. Però si può leggere spesso il termine molto generale, non specifico, di poesia concreta. Allora, che cos'è questa poesia concreta? Concreto implica tutto ciò che è presente, tutto ciò che è visibile in maniera immediata, senza connotazione simbolica o metaforica, mentre d'altra parte astratto è tutto ciò che è rimosso da un contesto figurativo o narrativo.
In questo senso, molti poeti sopraccennati sono poeti concreti. L'approccio poetico sperimentale, la critica ad un linguaggio narrativo tradizionale e l'interesse per una poesia non metaforica sono elementi di una poesia concreta, nella quale la lingua e i segni linguistici formano la base del concetto artistico. Heinz Gappmayr (1925-2010) è un esponente particolare di questa corrente. Il suo interesse riguarda il sistema linguistico e le sue possibilità artistiche. Nella lingua distinguiamo fra parola, concetto e oggetto della percezione immediata. Nelle sue opere artistiche si tratta soprattutto della relazione complessa tra segno e concetto. La scelta dei termini è decisiva, per questo sceglie concetti come tempo e spazio, verbi come essere, preposizioni che costituiscono lo spazio e il tempo, colori come bianco o nero, e numeri. Un libro intero è dedicato al termine sind (sono). Il lettore - ossia l'osservatore - delle sue opere è coinvolto in maniera attiva nel processo della creazione di poesia. Costruisce la poesia grazie alla sua capacità d'immaginazione visiva. La costellazione delle lettere sulla superficie, la forza e il significato esistenziale dei concetti provocano il processo della costituzione poetica. L'idealità dei concetti contribuisce alla creazione artistica. Il sistema linguistico rende possibile la differenziazione del dispositivo categoriale solamente in base ai segni linguistici della scrittura. Nell'opera di Gappmayr, l'aspetto concreto si manifesta nelle condizioni e secondo le possibilità del sistema linguistico stesso, nell'identità e la differenza tra segno e concetto, nella forza categoriale dei concetti e nell'idealità del pensiero e dei segni.
Concludendo si può dire che negli anni 1950 e 1960 la situazione poetica in Austria era molto viva e innovativa. Un punto comune a tutti questi poeti era la ricerca di un linguaggio poetico del tutto nuovo, grazie all'indagine sul sistema linguistico. Tutti questi poeti erano rappresentanti di una poetica rivoluzionaria, basata su una concezione sperimentale, visiva, sonora e concettuale dell'oggetto poetico.