Foro Romano

MALASTRANA

di Aldo Pirone

... SOTTOTITOLO, DEFINIZIONE, RAGIONI D'ESISTENZA

di emmequ

Un visitatore della nostra pagina face book ha voluto rivolgerci una "critica". Leggendo il sottotilo − la "ragione sociale" di malacoda, e cioè webzine di lotta per un'alternativa letteraria e culturale, ci ha chiesto se essendo "compagni" non fossimo in realtà fuori del tempo e del mondo. Ho creduto di dovergli rispondere in questo modo.

Caro Tonino Filizzola, ti ringrazio per la critica, al limite del disprezzo, ma per noi sempre utile. Non so se la tua quasi invettiva, con quell'appellativo (irridente?) di compagni, viene da destra o da sinistra, ma fa lo stesso. Quando abbiamo dato vita a malacodaeravamo in una situazione brutta, ma meno tragica dell'attuale, e ci siamo dati un obiettivo particolare: quello di intervenire sulla critica artistica e letteraria e per la difesa e attuazione dell'Art. 9 della Costituzione. Quindi nel dibattito culturale. Con quale linea puoi vederlo dai numeri curati fino ad oggi. Obiettivo particolare, ma secondo noi centrale. Secondo noi poveri "compagni" gramsciani, ovviamente. Gli sviluppi catastrofici della storia politica italiana negli ultimi anni - naturalmente fondati sui mutamenti epocali dell'economia e dei rapporti sociali mondiali e domestici - tu pensi che non derivino anche dalla resa della cultura italiana al pensiero unico thatcheriano-reaganiano e ai sui vari cascami culturali/teorici/filosofici? Dunque secondo noi una svolta e una rinascita non poteva e non può non passare per una "rivoluzione culturale": perdonami questo rimando solo metaforicamente a Mao in realtà a Mario Monicelli. Debbo tuttavia riconoscere non già che siamo fuori della realtà e della terra, anzi tutt'altro, ma che in realtà abbiamo via via dovuto allargare il campo del nostro intervento/confronto, accrescendo gli articoli e i saggi che abbiamo chiamato di "Cultura & Società", di storia, di ricerca teorica ed anche direttamente di attualità politica. Così continueremo. E ti anticipo anche che, ancor prima del tuo scandalizzato richiamo, abbiamo deciso di cambiare alquanto, dal prossimo numero di malacoda, la "ragione sociale", o per dir meglio la dichiarazione d'intenti della nostra rivista. Del resto, se avrai la pazienza di aprire il numero ancora in rete saprai riconoscere quale "lotta" stiamo conducendo. Battaglia di idee, s'intende, perché per la lotta generale non bastano le riviste ma occorre il movimento delle masse, il quale si può realizzare solo coi partiti e coi sindacati. Quanto invece all'orientamento e al voto degli elettori basta, a quanto pare, la propaganda televisiva e l'uso sapiente delle social comunicazioni.

Grazie ancora e buona lettura. Mario Quattrucci.

PS: lavorano per malacoda webzine, in realtà, solo pochi "compagni" - se per compagni tu intendi i vecchi comunisti. Il condirettore, ad esempio, è un mazziniano azionista; molti sono senza partito e non "ideologici"; tutti invece antifascisti e per la difesa e attuazione della Costituzione. Io però sono proprio un compagno, un vecchio comunista, uno di quelli che, forse anche secondo te, debbono essere condannati perfino alla damnatio memoriae. Un compagno del 1952, come lo è stato mio nonno dal 1894, e mia madre e mio padre (maresciallo dei carabinieri antifascista e antinazista). Uno di quelli a cui tu devi la possibilità di parlare, e perfino scrivere, liberamente; uno di quelli che hanno difeso e salvato - almeno fino ad oggi - o meglio fino a Berlusconi e Renzi - la democrazia costituzionale e tutti i fondamentali diritti sociali civili ed umani, faticosamente e duramente conquistati; a cui devi la possibilità di mandare a scuola i tuoi figli, di divorziare quando le cose non reggono più, di farti curare anche se non hai reddito, di viaggiare in Italia e all'estero, di provvedere ai tuoi vecchi e ai tuoi bambini, di non dover baciare le mani al padrone, di non dover mai comparire davanti a un tribunale speciale, di non dover essere discriminato e perseguitato per le tue idee o per la tua religione. Poi, anche per nostre responsabilità, cominciammo a perdere. E di sconfitta in sconfitta siamo all'oggi. Diritti - dal primo costituzionale, quello al lavoro, a tutti gli altri - furono aboliti o sterilizzati, arrivando all'odierno roll back. E al pantano culturale dei nostri tempi.

MALASTRANA

di emmequ

Nel corso di questa estate di crolli − dal 4 marzo a Genova, e poi nelle consuete voragini ambientali e culturali − si è ricominciato a parlare di sinistra e di partiti. Lessi in strisciarossa del 7 settembre questo articolo del giornalista di lungo corso, socialista apolide, già direttore di Rinascita e l'Unità, portavoce di segretari di partito (quello che era ancora un Partito) e insigne saggista Peppino Caldarola. Voglio citarlo per intero.

«CONTRO LA NUOVA DESTRA USIAMO L'ARMA DELLA DISOBBEDIENZA CIVILE"

Quando leggo il dibattito che sta riprendendo nella sinistra con l'emergere di vecchi leader, di posizioni già note e già bocciate, sia nell'area che una volta si sarebbe detta riformista sia in quella, oggi più affollata, radical, mi sembra che tutto questo nostro mondo non ha capito quello che sta succedendo. Non voglio spiegarlo io. Non è mio mestiere. Tuttavia c'è una leggiadria demente in questo discorrere di lotte per la segreteria del Pd, in questo nuovo dividersi pro o contro Renzi che lascia sbalorditi.

Per dirla con un concetto solo, si deve prendere atto che il vento di destra sta soffiando in tutto il mondo con prospettive drammatiche in Europa e senza trovare casematte difensive che possano resistere e dai cui ripartire.

Negli anni Trenta la Francia accoglieva i nostri antifascisti, poi c'erano la Gran Bretagna e soprattutto gli Stati Uniti e per i comunisti c'era l'Unione sovietica. La destra estremista di allora, che prese le forme del fascismo e del nazismo e che portò il mondo alla guerra, aveva avversari, divisi fra di loro, ma potenti tant'è che schiacciarono la destra. Oggi non è così. Persino il papa è sotto un assedio inusitato e sfrontato.

Questo cambio di scenario dovrebbe spingere tutti noi a mutare la nostra visione politica, a mettere, ad esempio, in primo piano ciò che unisce rispetto a ciò he divide. E' un'antica questione che fu affrontata dall'antifascismo ma anche dalla gioventù del sessantotto sul tema del Vietnam.

Mettere al primo posto ciò che unisce richiede un'operazione elementare di carattere psicologico, culturale e politico. In primo luogo è bene che tutti si convincano davvero che le ricette neo-liberiste sono state una sciagura e che la necessità di un nuovo protagonismo dello Stato nell'economia non coincide con le nazionalizzazioni.

In secondo luogo ci si deve convincere che le leadership attuali hanno fallito. Non c'è diritto di replica. C'è diritto a fare politica, a spingere la carretta ma la replica no. Infine che il paese oggi ha bisogno di una rete di associazioni e di iniziative che accolgano questi primi risvegli di opinione pubblica.

Bisogna che qualcuno, e solo un partito può farlo, proponga alcune iniziativa di disubbidienza civile che portino alla luce la miseria dei governanti e il rischio democratico che ci fanno correre.

Io non so se questa operazione richiede un Fronte repubblicano o no, non so neppure se la direzione sarà di sinistra o moderata. So che bisogna andare verso quegli approdi. Sapendo che la sinistra deve essere più radicale di ieri ma non immaginare di tornare all' "elettrificazione più i soviet" e che il mondo moderato deve dare rappresentanza a una borghesia spiaggiata che si vede minacciata da una pressione vandeana piena di rancori sociali che sono altra cosa dalla lotta di classe.

Se guardo al palcoscenico della sinistra mondiale vedo che si sono bruciati o che sono stati accantonati o che si sono fatti da parte molti leader. Qui nessuno molla. Forse il problema è tutto qui.»

Condivisibile? No? Ma le cose non stanno così?

BANDA LARGA. FIBRA OTTICA

di malvoglio

Banda larga? Ma come ti permetti?

Ma no. Mica mi riferivo a chi governa..., e a chi lo ha fatto prima e vorrebbe ritornarci! Parlo della Broadband, la neo tecnologica luminosa e mirabolante Banda Larga...

Vedi:nel mio Comune, che è un Comune all'avanguardia, la Fibra Ottica è alle porte. Anzi: letteralmente sotto casa. Finalmente! Chissà che con l'OLT e con l'ONU (che non è le Nazioni Unite ma l'Optical Network Unit, ovvero "unità ottica di rete") il mio telefono cominci a funzionare e, diversamente da ciò che accade adesso con quel tale Telecom, possa capire qualcosa di chi parla dall'altra parte. Ma non ne sono sicuro. Infatti, se cerco spiegazioni, ecco quanto:

Una connessione broadband in tecnologia Fibra Ottica è quanto di meglio offre attualmente la tecnologia delle telecomunicazioni in questo campo.

Qualche esempio pratico? Una connessione in Fibra Ottica vi permette di:

  • giocare online sul proprio PC o con la propria console di gioco in maniera fluida e senza rallentamenti sfruttando la bassa latenza e la stabilità di connessione
  • guardare un video o film in streaming in alta definizione senza attese e senza interruzioni
  • caricare album di foto e video sul vostro social network preferito oppure nel vostro spazio cloud riuscendo nel contempo a navigare online senza rallentamenti
  • effettuare una videochiamata con Skype e nel frattempo caricare un filmato su YouTube in totale efficienza
  • ascoltare la vostra web radio preferita e contemporaneamente scaricare senza problemi musica acquistata su Internet

Oltre a tutto ciò vale la pena sottolineare che la velocità in download e upload caratteristiche di una connessione in Fibra Ottica, dove soprattutto quest'ultima ha tipicamente valori molto maggiori di una connessione ADSL, è tanto più importante quanto più numerosi sono i dispositivi (computer, smart TV, smartphone, tablet, ecc) ovvero le persone che, all'interno della propria abitazione, risultano web connected. In tali casi soltanto una banda ultralarga di nuova generazione come quella offerta da connettività in fibra permette a tutti buone esperienze di navigazione e di fruizione dei servizi di rete.

Grandioso! Adesso sì che, malgrado l'artrosi il diabete la sordità le cataratte e il rincoglionimento senile, potrò scorrazzare ad alta velocità tra studio e cucina, dal pc al frigorifero allo smarth, da faccia libro alla Ti Vu, e vedere e sentire in un baleno − e magari anche scrivere − quello che... Quello che, che cosa? Che potrò vedere e ascoltare di bello e interessante, con quanto propongono e ammanniscono tutte le communications pubbliche e private, in tv in you tube in social e antisocial? E scrivere in 141 battute, che potrò? Beh! Un sacco di cose... mi assicura il messaggero.

E figuriamoci i piccoli, i ragazzini, le ragazzine, tutti i nostri amati nipotini scolari e studentini, e anche studentoni! Quelli che lo smarth ce l'hanno incorporato e il dito digitante è permanente... Quelli che (loro e i genitori)... il libro non l'ho letto ma ho visto il titolo sul web; ...il libro non serve, c'è facebook e Gomorra; ...scrivere? e perché? ci sono twith e i messaggini, c'è wats app e tante app... e app... e appena te movi ti appo...

Ma comunque sì! Viva la Banda Larga e la Fibra (non il cantante ma la Ottica). Un passo avanti nell'innovazione, cacchio! e l'innovazione ci vuole. E poi non siamo noi che la invochiamo ogni minuto? O sei un conservatore reazionario antimoderno e antiprogresso?

E così gliel'ho spiegato, a Gigi e a Checco e a 'Ntonio e qualcun altro, che la Fibra ci vuole e farà bene.

Ma il sòr Giggi ha ribattuto... e scusiamo come parla, sapete è un po' romamo..., ha ribattuto:

Ma non sarebbe un po' più giusto pensà prima alla salute? alla ricerca? alla scòla elementare e a quella superiore? Alle strutture e innovazioni pe da' le cure a queli dodici mijonid'italiani che mo' nun je la fanno? Pensà a queli 5 (mijoni) de poveri assoluti (come li chiamate) e daje modo d'aricchisse come almeno un operaio dell'Embraco o d'Ideal Standard? A quel giovane su due che vive in povertà e fallo diventà un ricco come me, che pijo de penzione un bel 7 e 50, 750, intesi euri, come del resto il 63% de tutti i pensionati? A quel venti per cento de famije − 18 mijoni de persone − che vive, come dite voi, sulla soglia della povertà, e daje modo de superalla un tantinello, quella soglia... in su, e no in giù? E non sarebbe giusto de pensà a quei 3 mijoni de disoccupati che aspettano lavoro, e co' la Fibra col cacchio che lo trovano, pe faielo trovà magari a tempo indeterminato e a equo compenso... sempre come dite voi?

Ma pensarci come? gli ho chiesto. E poi non vedi che adesso i giallo verdi ci stanno proprio pensando?

E come?

Ributtando a mare i negri e cacciando i clandestini, così con quei soldi si pensa a coloro che tu dici.

Ah!, co' la guera de Salvini? Ma Salvini non è il capo della Lega? E la Lega non è stata la governo pe' 20 anni insieme a Berlusconi? E l'immigrazione − che poi non è solo de li negri ma de li romeni e l'arbanesi e li russi e li cinesi e via dicendo − non è ancora regolata dalla Legge Bossi−Fini? No, caro compagno: co' la guera a linegri non se risorveno i problemi dell'Italia... quelli che dicevo.

Però c'è pure il reddito di cittadinanza.

Quello è una miseria che nun basta a fa campà chi cià bisogno. E voi scommette che se lo piglieranno i soliti furbetti evasori e "nullatenenti" de mestiere come ragionieri che nun fanno ricevute, macellari che regalano la carne, prestanome delle mafie...?

Ma che dici?

Comunque, è una mancia immorale, una foglia di fico per nascondere che il lavoro non cresce.

E allora come si deve fare?

Come? Co' le misure strutturali necessarie, e no co' le mance che umiliano e che lasciano 'gni cosa come sta.

E fare a meno della Fibra? ho detto io. Fare a meno della Banda...?

La banda, quella vera, de pajacci e ganghestèr che se sparte er potere da 30 anni, quella sì che andrebbe eliminata. Ma de rinuncià alla Fibra nun ce n'è bisogno. Tutto quello che ho detto pe' mijorà la sorte dei poracci e dei comuni cittadini, se pò fa anche co' la Banda, quella Larga, e co' la Fibra, quella Ottica.

E come? Gli ho ri−chiesto

Semplicemente dando corso a la Costituzione! Riforme vere, interventi economici e sociali moltiplicatori degli investimenti, creazione di lavoro e di progresso, passaggio alle casse dello Stato e al lavoro e alla vita degli italiani (proporzionalità e progressività del prelievo fiscale) di quadrini, di sghei, di dané, insomma di euri, dalle tasche dei profittatori miliardari, degli evasori milionari, dei trafficanti di ogni risma, delle banche riciclanti, delle banche off shore, dei miliardari delocalizzati come il "renziano" Marchionne (domiciliato in Lussemburgo pe' nun pagà le tasse), delle rendite miliardarie che non si trasformano mai in utilità sociale... come invece vorebbe l'articolo 41.

Ma chi sei tu per blaterare questi sfondoni conservatoti e reazionari? S'incazzò quell'altro, uno del PD.

Un vecchio riformista, che vòi fa? Riformista, non contro-rifomista come voi. E anche un tantinello antifascista, come sai. Di quelli che lottarono tutta la vita per difenderla e attuarla, la Costituzione: insomma antifascista e costituzionale. 'Nte sfaciola? E no come voiantri che ve sete consegnati anima e corpo a Renzi e al suo bel giglio per nobili motivi, va da sé... Ideologici, va da sé. Cristiani, va da sé... Democratici cristiani, avemo visto.

Ah, scissionista! scissionista! Che ciavete portato alla rovina.

Alla catastrofe caro renzian−berlusconiano, falsa sinistra e vecchia DC di terza fila, massoni e "finanzieri", mariuoli regionali e comunali e affaristi d'alto bordo co' le banche e tutto il resto.

Ma no, ma no − sento subito la voce di quei post, ed ex, Luigi, Emilio, Giuseppe... (nomi d'arte s'intende...) − ma no: è solo un vecchio residuo del passato. Quel passato...

Quello del PCI, la Resistenza, Togliatti, Longo, Berlinguer, Di Vittorio, le lotte?

Quello, sì: il quale, come sai perché te l'ha spiegato quell'altro che era molto di sinistra, non è mai esistito.

E dunque?

E dunque: Zitti voi, che siete comunisti!

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